
Grazie, le faremo sapere.
Come distruggere la propria carriera autostroncandosi sul nascere.
Siamo in periodo di forte crisi. Sentimentale, umana, sociale, ma anche lavorativa.
Non ho mai visto così tanta gente sparare pacchi di curricula attraverso tutti i possibili mezzi di comunicazione esistenti: carta, lettere, e-mail, computer, amici, parenti, conoscenti. Ogni strumento è utile ed indispensabile.
Eppure, a fronte di tanta carenza di lavoro, non è detto che la disposizione d’animo sia la più adeguata a portare a termine ciò che si è prefissati. E cioè ottenere un lavoro.
Intanto, per la serie “Ma come ti vesti??!!” non è inusuale imbattersi in candidati altamente portati ad essere cacciati ad una prima occhiata.
Look OUT per LUI: Jeans del 1989, camicie da boscaiolo, giacche non pervenute.
E quello per LEI? NO al look signorina Rottermayer (lo vedo lontano un miglio che sei una tigre da ribaltabile, inutile nascondersi dietro la camicia bon ton se mezzora dopo sei già col davanzale fiorito ad altezza naso del tuo capo…). Ma NO anche alla fashion victim con venti bracciali tintinnanti (fastidiosissimo e deconcentrante durante il colloquio) o tacchi su cui non si riesca ad essere naturali. E se l’accavallamento non ti appartiene, opta per un bel pantalone elegante (e lascia a casa i leggins, quelli in azienda li usiamo solo per andare in palestra o a spasso nel week end).
E poi, per favore, smettiamola di fare i presuntuosi. Non c’è niente di peggio della neolaureata spocchiosa per attirare le ire del reclutatore. Della serie “una preparata come me non l’avete mai vista”. Mi è capitata una volta una sottomano che mi squadrava da capo a piedi ed alla fine ha esordito con un intelligentissimo” non riesco a capire come lei sia stata scelta per il suo lavoro. Mi sembra così difficile da fare!”. Ma BRAVA! Facciamoci amici i nostri capi dando loro dei rimbambiti!
So che molti di quelli che leggeranno questo pezzo stanno davvero con tutta l’anima e la migliore disposizione cercando di sbarcare il lunario per trovare ALMENO un lavoro dignitoso e non è loro che voglio offendere. Ma tutti gli altri sì.
Avete rotto. Con le vostre manie da geni, gli atteggiamenti da superiori che cercano un lavoro superpagato solo per sport, la mancanza di preparazione più totale. Con le vostre domande su “a che ora smetto di lavorare” e “quanto prendo di stipendio e quando posso andare in ferie – io la settimana a Capri sulla barca di papino non la voglio saltare” già cinque minuti dopo aver iniziato il colloquio. Con le vostre lusinghe finte solo per ingraziarvi chi vi sta proponendo un’opportunità : ”borsa stupenda la sua!” , “il suo anello è davvero particolare”.
Andate a prepararvi invece di perdere tempo a collezionare borse e scarpe che vengono pagate senza fiatare da genitori stanchi di ascoltarvi e increduli davanti al fatto che ad un anno dalla laurea siete ancora disoccupati. Tutto andrà benissimo, per il vostro bagno di umiltà: i lavapiatti a Londra, i facchini in Spagna e le ragazze alla pari in Francia. Tornate con un bagaglio pieno di esperienze, anche non griffato. Ma fatevi trovare pronti quando arriverà l’opportunità. Perché arriva. Ma solo per chi usa pazienza al posto di fretta. E cervello invece di furbizia. Ah, dimenticavo. Alla fine l’assistente non l’ho ancora trovata !
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http://rejectingtheobviousness.blogspot.com Federica F.
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